Ormai un anno fa, dopo la caduta del regime tunisino di Ben Alì, iniziavano le oceaniche manifestazioni del popolo egiziano che hanno portato, nel giro di meno di un mese, alla caduta di Hosni Mubarak. Al Cairo la folla ha celebrato il primo compleanno della rivoluzione.

Cos'è successo l'anno scorso?
In Tunisia dopo settimane di manifestazioni per le strade di tutto il Paese, il 16 gennaio 2011 il presidente Ben Alì era costretto a lasciare i palazzi del potere e scappare all'estero. I suoi cittadini chiedevano un regime democratico, che permettesse loro di vivere in maniera dignitosa e che li liberasse dalla povertà e la disoccupazione.

Il 25 gennaio 2011 c'è stato l'inizio della rivoluzione egiziana di piazza Tahrir. Dopo aver capito che un movimento popolare serio e determinato poteva essere efficace anche il Cairo insorge contro Hosni Mubarak.

L'11 febbraio 2011 Mubarak si dimette. Ma il prezzo è stato altissimo e a pagare sono stati per lo più giovani egiziani, colpiti per le strade dai proiettili sparati dalle forze di sicurezza fedeli al regime. I morti furono almeno 800 e 6 mila i feriti.

Il potere è stato preso da una giunta militare che ha garantito di gestire la situazione per permettere lo svolgimento di regolari elezioni e l'avvio di un processo di riforme per democratizzare il Paese.

L’ex  presidente è ora a processo per concorso nell'omicidio di centinaia di manifestanti assassinati nella repressione. Se sarà condannato, rischia la pena di morte.

E oggi?
Il risultato delle prime tornate elettorali hanno mostrato come i partiti islamici abbiano un grande consenso. La discussione sul ruolo di questi gruppi politici è molto forte sia a livello nazionale, sia a livello internazionale: c'è il timore che al posto di un regime dittatoriale come quello di Mubarak nasca un governo islamista altrettanto violento.

"Non siamo più gli stessi e questo i generali [della giunta, ndr] devono capirlo" ha dichiarato all'agenzia di stampa Reuters un manifestante in piazza Tahrir. "Un anno fa eravamo un gregge di pecore - ha continuato - e pensavano di poterci ereditare di padre in figlio", ha concluso il riferendosi ai piani per la successione al potere del figlio di Hosni Mubarak.

I giovani in piazza chiedono alla giunta e alle nuove forze politiche di non tradire gli ideali che hanno portato alla caduta di Mubarak e li ammoniscono: la rivoluzione è viva e vigila sul processo di transizione, pronta ad invadere di nuovo piazza Tahrir.

La terra ha tremato nel Nord Italia alle 9.06 di questa mattina. L'epicentro del terremoto è avvenuto nella pianura Padana, in provincia di Reggio Emilia (in alcuni piccoli Comuni tra cui Brescello, paese famoso per le storie di Don Camillo e Peppone) a 33,2 chilometri di profondità. La scossa è stata di magnitudo 4,9.

Altre scosse - di minore entità - hanno colpito altre località del Nord in provincia di Mantova e a Verona. Il terremoto si è sentito a Milano, a Brescia: alcuni edifici sono stati evacuati e la gente si è riversata in strada. Altrettanto è stato fatto in alcune scuole.

Diversi terremoti sono stati registrati questa mattina nell'area del Mediterraneo: oltre al Nord Italia, colpita la Provincia di Foggia, l'Albania, la Grecia, la Turchia, l'isola di Cipro. 

Greco al Liceo classico, Matematica al Liceo scientifico. Il ministro Francesco Profumo ha firmato il decreto. Le altre materie sono: Lingua straniera al Liceo linguistico, Pedagogia al Liceo pedagogico, Figura disegnata al Liceo artistico, Economia aziendale a ragioneria, Topografia all'Istituto per geometri, Alimenti e alimentazione all'Istituto professionale per i servizi alberghieri e della ristorazione.

Le prove scritte si svolgeranno il 20 giugno (prima prova) e 21 giugno (seconda prova). E ancora: per l'istituto professionale per i servizi sociali: Psicologia generale e applicata; per l'istituto professionale per tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e laboratorio.